Prelievi pediatrici: non mostrarsi mai ansiosi

 In Laboratorio Analisi

“L’agitazione di mamma e papà si trasmette subito al figlio e complica la situazione” – conferma Anna Maria Camilli, caposala del Laboratorio di analisi dell’ospedale. “Gli adulti devono apparire tranquillizzanti, anche nel tono di voce, rispondere alle domande in modo semplice, senza mentire, ma evitando termini impaurenti come sangue o buco”.

Altra regola: arrivare con un po’ di anticipo. Così non si aggiunge all’ansia per l’intervento quella per un eventuale ritardo. Il tempo trascorso in sala d’aspetto va poi sfruttato in positivo. “Noi cerchiamo di limitarlo, anche perché i prelievi si fanno a digiuno. Per ingannare l’attesa, è bene portare da casa giochi, fogli e pennarelli. Per i più piccoli, può essere utile una girandola su cui soffiare: li aiuta a respirare profondamente e a rilassarsi”.

E una volta entrati? “Se sapete di essere facilmente impressionabili, meglio affidare il bambino al partner o agli operatori. Tenete, però, presente che il contatto fisico, al momento del prelievo, è rassicurante e va favorito”.

Durante l’iniezione, infine, distraete il piccolo: può bastare leggere una pagina del suo libro preferito, cantare una filastrocca che gli è nota, ricordargli un evento piacevole.

Una guida per aiutare i bambini ad affrontare serenamente prelievi del sangue e vaccinazioni: Creata dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, e disponibile anche on line, è ricca di consigli antistress rivolti ai genitori.

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